vi ediz. "dissocial"
Presidente di GiuriA
christian monaco
DESCRIZIONE IN BREVE
“Uno degli autori più validi ed apprezzati dell’intero palinsesto televisivo italiano. Monaco è tra gli autori de L’Eredità, Ciao Darwin, Reazione a catena, I soliti ignoti. Una carriera legata al duo Bonolis-Laurenti, che gli ha offerto continuità e visibilità. Ha iniziato la sua carriera televisiva nella sesta edizione di “Avanti un altro!” nel ruolo di giudice, nel quale il pubblico può seguirlo quotidianamente.”
DISSOCIAL: è un mondo dove il digitale ha preso il sopravvento e governa la vita degli umani, dove si barattano tempo e contatto fisico con emozioni veicolate da byte, sentimenti che il minuto seguente divengono obsoleti, persi in un marasma di altri messaggi, contatti e interazioni. Un mondo dove i testi si sostituiscono agli sguardi, le emoticon alle espressioni facciali e ci si accontenta di non percepire i profumi guardando video di gente che cucina. Un mondo dove ci si professa di amare qualcuno dall’altra parte del paese ma non si conosce il nome del vicino di casa. Dove si ha sete se ci si imbatte in una pubblicità di una bevanda o voglia di mangiare in un ristorante se quest’ultimo pubblica una foto, dove si acquistano oggetti di dubbia utilità se costano poco, svendendo anche diritti dei lavoratori, etica sociale e ambientale. Non una visione unilaterale, basti chiedere al nonno che può parlare con il nipotino distante 500km o al marito marinaio che videochiama la moglie sulla terraferma. Chiedere alla giornalista che informa i suoi seguaci sulle vicende dal fronte di guerra o dello scienziato che divulga il corretto uso di un medicinale. Oneri e onori della vita nel terzo millennio.
Tema: ai partecipanti vien chiesto di sviluppare un elaborato che rappresenti al meglio il mondo attuale, governato dalla tecnologia e veicolato dai Social Media. Nel bene o nel male, nelle accezioni positive o negative. È per questo che nasce il nostro concorso: per svegliare le menti e portare all’attenzione di partecipanti e lettori che la bellezza, oltre ad essere fotografata, può anche divenire scrittura.
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