iv ediz. "arum apulum"
Presidente di GiuriA
PIETRO SANTAMARIA
Pietro Santamaria è professore associato dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali. Insegna Colture ortive al Corso di laurea magistrale in Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, Ortofloricoltura speciale al Corso d laurea magistrale in Medicina delle piante e Comunicazione della scienza e pubblicazioni scientifiche al dottorato di ricerca in Biodiversità, agricoltura e ambiente. I suoi principali interessi riguardano l’agrobiodiversità, la nutrizione minerale, le coltivazioni senza suolo e la qualità delle specie orticole. Dal 2013 al 2018 ha coordinato il progetto integrato “Biodiversità delle specie orticole della Puglia (BiodiverSO)” (PSR Puglia). È autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche tra cui quattordici libri (sei monografie e otto curatele). È stato assessore all’agricoltura, all’ecologia e all’ambiente del Comune di Mola di Bari. Ha ricevuto due premi internazionali per due articoli scientifici pubblicati su riviste ad alto fattore di impatto. Con il suo libro L'ultimo chiuda la discarica (Levante editori, 2010), nel 2011 ha vinto il primo premio della prima sezione del Concorso "Giovi - Città di Salerno" promosso dall’Associazione Culturale "I Castellani" di Giovi - Salerno. Per il suo impegno a favore della tutela dell'ambiente, della salute e della legalità, nel 2015 gli è stato conferito il “Premio Memorial Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta - Premio internazionale all'impegno sociale 2015”. In qualità di esperto è componente della “Commissione tecnico scientifica” prevista dalla legge regionale “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse Agrario, Forestale e Zootecnico”.
DESCRIZIONE IN BREVE
TEMA: Biodiversità s. f. [comp. di bio- e diversità]. – In biologia, la coesistenza (misurabile con specifici metodi statistici) di varie specie animali e vegetali in un determinato ecosistema, creando un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni; è detta anche diversità biologica. (Treccani)
“Cosa è la Biodiversità?” Biodiversità alimentare, Biodiversità agricola, Biodiversità genetica, ecologica, faunistica, antropica, Biodiversità culturale, economica, linguistica e bancaria. Eh sì, Biodiversità è proprio una parola che, nel 2019, va di moda. La si trova seguita da una marea di aggettivi e, noi di MittAffett, non sindacheremo sulla correttezza o meno di tali abbinamenti, lasceremo ad ogni autore la libertà di fare proprio il tema rielabornado idee e concetti per stupire la giuria tecnica del Premio. Concedeteci questa licenza: vorremo, magari, strizzare un occhio alla definizione data dalla Treccani, magari possiamo tirare in ballo la semantica e dirVi che essa è composta da “bio-” elemento che significa “vita, essere vivente” e diversità, giunto a noi come calco dall’inglese “biodiversity”. Magari possiamo, ancora, dirVi che nel mondo ci sono 7500 varietà differenti di mele ed oltre 300 razze differenti di cani. Alla famiglia botanica dei Legumi (Fabaceae) appartengono circa 650 generi con oltre 18.000 specie e circa 151.000 ecotipi differenti, magari possiamo dirVi ancora che la pera è un falso frutto e il pomodoro è una bacca. L’alfabeto più grande del mondo, con ben 74 lettere, è il Cambogiano, mentre il più corto del mondo, con sole 11 lettere appartiene, alle Isole Salomone. Potremmo declinarVi altre centinaia o migliaia di esempi come questi. I dialetti parlati in Italia sono circa 6400, raccolti in 7 grandi Famiglie suddivise in 30 sottofamiglie e 206 microaree: tutti aventi vocaboli, alfabeti, accenti e cadenze differenti. La varietà della vita, del mondo che ci circonda è la Biodiversità stessa, essa è presente dovunque sulla Terra. Da una parte abbiamo circa 2 milioni di specie viventi attualmente conosciute, dall’altra abbiamo solo quattro molecole diverse, i nucleotidi, a costituire il codice genetico che rende tutto questo possibile, il DNA.
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esito valutazioni
Per ulteriori informazioni Vi invitiamo a consultare la casella di posta elettronica fornita all'Associazione all'aatto d'iscrizione al Premio Letterario.
Come titolo della rassegna di quest'anno, noi di MittAffett, abbiamo scelto proprio il nome della pianta simbolo della Regione Puglia perché pienamente in sintonia con il tema del concorso.
Ma cosa è Arum Apulum?
Puglia – Arum apulum (Carano, detta così dal nome del botanico scopritore o Gigaro pugliese, nome più comunemente conosciuto), eletta con il 71% dei voti la pianta simbolo della regione puglia. Si tratta di una peculiare pianta erbacea con una vistosa spata rossastra, endemica della Puglia. Descritta, per la prima volta, da Enrico Carano, botanico pugliese attivo nella prima metà del novecento.
La scelta di questa pianta come simbolo della biodiversità pugliese è avvenuta all'interno di un'iniziativa, promossa dalla Società Botanica Italiana, presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, dove sono state selezionate le 20 piante simbolo di ogni regione italiana. A votare sono stati oltre 500 appassionati ed esperti botanici da tutta Italia che hanno eletto le piante vincitrici a partire da una rosa di candidature, con un meccanismo altamente selettivo. Il Gigaro pugliese (Arum apulum) è stato scelto per i seguenti motivi:
1) facile reperibilità e identificazione (è frequente nei boschi di fragno delle province di Bari e Taranto);
2) è stato accertato che non oltrepassa il limite geografico regionale (benché ricercata, non è stata mai segnalata in Basilicata, ad esempio);
3) documentazione storica attestante il suo corretto inquadramento tassonomico (Carano, Bianco, Bedalov).
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